La termodinamica

Autore: Mario Miserandino

 

 In questa pagina dedicata alla fisica della roulette, effettueremo un sommario (non può essere diversamente) studio sulla termodinamica, che potremmo definire come disciplina essenzialmente di inquadramento matematico dei fenomeni inerenti a quei passaggi di energia e a quei cambiamenti nelle proprietà dei corpi e dei sistemi.

 

Per farne una brevissima storia, possiamo dire che nel 1851 W. Thomson (Lord Kelvin) ne formulò il primo e secondo principio, con riferimento ai lavori anteriori di Joule e di Carnot; poi, nel 1854 R. Clausius pose ben chiaro il contenuto dei due principi stessi, introducendo anche la funzione alla quale, successivamente (1865), assegnò il nome di entropia.

 

Non affronteremo subito le spiegazioni dei principi sui quali si basa la termodinamica, tuttavia è necessario per il momento comprendere, che essi esercitano un ruolo fondamentale nella roulette in quanto macchina, dunque sistema.

 

Non è infatti la stessa cosa parlare di carte, di dadi e di roulette, dal momento che i primi due oggetti sono privi di ingranaggi meccanici, al contrario del terzo che possiede una ruota girevole incastrata in un albero rotante detto "rotore", la cui base è composta da ingranaggi bagnati da un olio lubrificante.

 

Ben poco influisce la fisica sulle carte, qualcosa in più sui dadi; ma la roulette è dominata dalla fisica in triplice maniera.

 

  • Una, è quella che riguarda i movimenti della ruota mossa dal croupier.
  • La seconda è quella concernente le velocità di rotazione della pallina su sé stessa (spin) e nel canale di scorrimento.
  • La terza quella riguardante i poco prevedibili rimbalzi della pallina sugli ostacoli metallici e nello stesso tamburo, fino alla sosta nella casella d'arrivo.

Per affrontare uno studio di fisica applicata alla roulette, dobbiamo per prima cosa definire cosa s'intenda per "sistema" oggetto tipico, sul comportamento del quale, si impostano i ragionamenti termodinamici.

 

Sotto questa denominazione si intende una porzione di spazio, generalmente contenente materia, delimitata da superfici fisse o mobili, reali o virtuali, cui possono essere attribuite determinate caratteristiche. Il sistema può avere struttura intrinseca assai complessa; può comprendere sottoinsiemi fra loro anche eterogenei e distinti, ed è caratterizzato da un numero sufficiente di parametri o variabili che ne definiscono lo stato a un dato istante e l'evoluzione nel tempo. Vediamo, quindi, che la roulette è tutto questo: uno spazio composto principalmente da materiali lignei e metallici (insieme ad altri materiali), in parte fissi e in parte mobili.

 

Possiede insiemi e sottoinsiemi, sia eterogenei che distinti, formati dalle varie caselle della ruota girevole.

 

È necessario poter descrivere il sistema per mezzo di parametri o coordinate in numero limitato, ma sufficiente per il particolare problema che si vuole studiare. Ciò comporta l'invarianza di questi parametri rispetto alle variazioni di tutti i numerosissimi parametri microscopici, rispetto alle quali rimangono costanti le proprietà macroscopiche del sistema.

 

Se vogliamo dunque studiare la roulette come sistema, dovremo trovare un modo di farlo in forma "macroscopica", cioè considerandone i comportamenti medi, trascurandone gli aspetti minori: a questo fine utilizzeremo quella scienza denominata meccanica statistica.

 

Di essa ci occuperemo, in modo principale, nelle pagine di questa rubrica periodica sulla fisica della roulette.

 

Vedremo come questi comportamenti medi, intesi come caratteristiche dominanti di determinati eventi, se studiati in modo corretto, possano essere considerati a tutti gli effetti come valori probabilistici degli eventi stessi.

Occorre assolutamente comprendere, che la roulette con la semplice "matematica pura", non potrà mai essere battuta.

 

Partire, ad esempio, dal postulato "a priori" che il rosso e nero sono equiprobabili e, che con l'aumentare delle prove la frequenza relativa dei due eventi tenderà verso quella "a priori" di 1/2 , non serve proprio a nulla!!.

L'unica speranza che avremo, sarà quella di trovare noi un nuovo tipo di probabilità per un determinato evento, che ci sia favorevole non "a priori", ma "a posteriori", mediante la probabilità statistica di quell'evento, ottenuta attraverso lo studio del comportamento medio del sistema fisico "roulette" durante certi intervalli di tempo.

 

Non dobbiamo dimenticare, che la scienza moderna ha fatto notevoli progressi con l'applicazione del metodo induttivo, avendo scoperto la sterilità di quello deduttivo.

 

Ma gli assiomi prodotti dall'induzione, portatori di nuove teorie, potranno sostituire le certezze dei postulati, solo attraverso la dimostrazione della loro intrinseca coerenza.

 

Ecco dunque che, ad esempio, se riscontrassimo alcune identiche caratteristiche fisiche in determinati eventi della roulette, su varie macchine nello stesso intervallo di tempo, ma in giornate differenti, e giungessimo a determinati assiomi statistici, tali assiomi possiederebbero il dono della coerenza.

 

A quel punto, e solo allora, potremo giungere alla formulazione di una teoria la quale, identificando statisticamente il valore medio di quei determinati eventi con lo stesso valore della loro probabilità, si imporrà come certezza scientifica a tutti gli effetti!.

 

Mario Miserandino