Garcia: i suoi studi roulette

 

Garcia era un celeberrimo spagnolo che, con le su numerose vincite alla roulette, sembra riuscì a mettere in ginocchio diverse case da gioco. Egli, estremamente facoltoso, entrava nei casinò con numerosi "aiutanti" che facevano per lui i conti previsti dal sistema!

Il suo sistema (o almeno quello passato alla storia) consta di due fasi distinte:

 

1^ FASE ROULETTE: ATTACCO

L'attacco iniziava puntando il colore opposto all'ultimo uscito. Esso dura massimo, 3 colpi, prevedendo comunque l'interruzione alla prima vincita. Adotta la seguente montate (martingala in avanti): 1 3 7.

Immaginiamo che ad esempio esca R, Garcìa puntava un pezzo a N. In caso di vincita incassava il pezzo e ricominciava daccapo. In caso di perdita (ovvero di sortita di R), puntava ancora N, ma in questo caso metteva in gioco 3 pezzi. In caso di vincita l'utile netto era di 2 pezzi (6-3-1=2): Garcìa iniziava un'altra partita. In caso di perdita, il sistema prevede sempre il gioco su N, ma questa volta con una puntata di 7 pezzi. L'utile in caso di vincita è pari a 3 pezzi (14-7-3-1=3). Qualora avveniva la vincita in uno dei 3 colpi di gioco, s'iniziava daccapo, puntando sempre sul colore opposto all'ultimo uscito (in pratica si giocava contro la "serie"). In caso di 3 colpi consecutivi di perdita il sistema ha esposto 11 pezzi (7+3+1=11). 

 

2^ FASE ROULETTE: RECUPERO

In caso di perdita, Garcìa iniziava una fase detta di Recupero. Innanzi tutto dopo 3 colpi di perdita consecutivi (nell'esempio puntando N), iniziava a puntare R (giocava non più contro, ma a favore della serie). La somma puntata era ottenuta dividendo lo scoperto per 3 (11:3=3,6), in altre parole puntava 4, 4 e 3 (4+4+3=11). Al primo colpo puntava dunque 4 pezzi. In caso di vincita puntava ancora 4 pezzi (sempre sullo stesso colore); in caso d'ulteriore vincita puntava, sempre sullo stesso colore 3 pezzi. Le 3 vincite consecutive gli fruttavano 4+4+3=11 pezzi, cosa che consentiva il recupero dello scoperto precedente.

 

Durante la fase di recupero, al primo colpo perso, Garcìa interrompeva l'attacco e si faceva i suoi conti. Calcolava infatti lo scoperto che aveva subito fino a quel momento. Immaginiamo che egli avesse perso al 2° colpo della fase di recupero; la situazione era la seguente:

3 colpi di attacco scoperto=11 pezzi

1° colpo di recupero utile 4 pezzi

2° colpo di recupero scoperto 4 pezzi.

Situazione totale scoperto di 11 pezzi (-11+4-4=11).

 

Garcìa accusava la perdita e la registrava su suo taccuino di gioco e iniziava una nuova fase di attacco, puntando sempre 1-3-7. In caso di vincita durante la fase di attacco incamerava la vincita, inserendola in una contabilità separata (in pratica le vincite non andavano a compensare lo scoperto). In caso di perdita, per la successiva fase di recupero, sommava lo scoperto subito durante la fase di recupero precedente (nell'esempio era di 11 pezzi) agli 11 pezzi dello scoperto attuale, ottenendo 22. Tale valore veniva diviso come al solito per 3 (22:3=7,3), dunque per la nuova fase di recupero puntava 8, 7, 7. In caso di 3 colpi consecutivi di vincita aveva recuperato lo scoperto (ed era in vincita grazie ai pezzi ottenuti durante le fasi di attacco andate a buon fine).

 

La fase di recupero prevedeva sempre l'interruzione al 1° colpo di perdita: lo scoperto andava sommato ai precedenti e recuperato in una successiva fase di recupero (dividendo come al solito lo scoperto totale per 3). Al primo recupero andato a buon fine iniziava nuovamente.