Disallineamento

 

CRITERIO DEL DISALLINEAMENTO TRA QUOTA USCITA E QUOTA ALLO STACCO

Il principio su cui si basa questo metodo è che la quota più corretta sia quella all'uscita (ovvero filosofia esattamente opposta a quella del gioco sui “cali”).

Approfittiamo di questa sezione per soffermarci sui motivi dei movimenti delle quote e apriamo una parentesi.

Secondo questa filosofia di scelta, la quota più corretta è quella “all'uscita” se il quotista è un bravo professionista e se non c’è stato cambiamento di scenario: ad esempio se nel baseball si viene a sapere che giocherà un lanciatore diverso da quello previsto cambia la quota perché il lanciatore è un elemento molto importante nella valutazione di come potrà evolvere la partita.

Di solito le quote all'uscita più corrette si trovano presso i maggiori bookmakers internazionali. Un buon indicatore è un basso aggio perché indica che il bookmaker è confidente dell’equilibrio delle proprie quote.

Se non si verificano cambiamenti di scenario i movimenti della quota sono dovuti a movimenti di denaro molto consistenti che si sono verificati o si stanno verificando, di conseguenza i bookmakers devono bilanciare le loro posizioni rendendo più o meno allettante una determinata quota per “pilotare” le future giocate o per spostare gli equilibri dell’esborso sulle future giocate.

Ricordiamo che la situazione ottimale per un bookmaker è quando ha le previsioni di esborso bilanciate, non correndo rischi di esposizione di cassa ed intascando tranquillamente l’aggio.

 

Questo però vuol dire anche se è cambiata la quota, la situazione reale (e quindi le probabilità relative a quell'evento) non è cambiata.

 

Evidentemente se giochiamo su una quota che è aumentata (non per cambiamenti di scenario) stiamo giocando esattamente alle condizioni reali precedenti ma ad un valore più alto (e quindi dovremmo andare in “vantaggio di probabilità” o al minimo bilanciare l’aggio).

 

Su alcuni eventi con poco movimento di denaro (non la finale di Champions League, una partita dell’NBA, o la partita di calcio Real Madrid vs Barcellona per intenderci) la quota potrebbe muoversi per effetti del mercato come detto sopra, tuttavia tale movimento potrebbe essere generato non da molte scommesse di piccola entità ma da pochi movimenti di grande importo (ovvero generati da operatori professionali).

Questo genere di movimenti è “sospetto” in quanto l’operatore professionale (che sia scommettitore professionale o altro book che si “copre”) potrebbe (il condizionale è d’obbligo) avere informazioni a noi non note. 

 

Questo è il fenomeno sfruttato da chi sceglie le scommesse con il metodo dei “cali”.

Dal momento che è molto difficile influenzare le quote di eventi molto giocati dal pubblico, (gli importi movimentati sono altissimi), è consigliabile focalizzarsi su questi ultimi se si applica la filosofia di scelta del disallineamento tra quota all'uscita e quota allo stacco.

 

Un ulteriore segnale (utile sia per questa metodologia di scelta che per la metodologia relativa ai “cali”) è anche la velocità con cui varia la quota: una variazione più o meno costante dovrebbe essere una buona indicazione di quota movimentata da denaro affluente da tanti piccoli scommettitori, una variazione repentina è facile che indichi improvvisi cambiamenti di scenario o una grande ed improvvisa affluenza di denaro (che indica il movimento di qualche operatore professionale).

 

Ovviamente quelle di cui sopra sono stime, non è possibile individuare le cause di un movimento in modo scientifico, si possono soltanto fare delle supposizioni e quello esposto è il mio modo di ragionare.

Chiudiamo ora questa parentesi sul movimento delle quote e torniamo alla metodologia di scelta basata sui disallineamenti.

 

Per cercare di arrivare alla probabilità rappresentata dalla quota rimanendo “dalla parte della ragione” è necessario fare l’ipotesi peggiore, ovvero che l’aggio sia interamente caricato sulla quota che ci interesserebbe giocare.

Come riferimento per la quota all'uscita dobbiamo prendere le quote del / dei book più “ferrati” nel tipo di evento quotato.

 

Dicevamo quindi che le quote più significative sono quelle all'uscita se nel frattempo non ci sono stati eventi che hanno modificato lo scenario, a questo punto si prendono in considerazione le quote che prima dello stacco sono salite maggiormente.

Si calcola quanto dovrebbe essere la quota quando è uscita senza l’aggio.

Si gioca se la quota ottenibile è superiore alla quota all'uscita senza aggio più un eventuale mark up (es. 5%).

 

Come quota senza aggio si può prendere una quota depurata dall'aggio in modo simmetrico, asimmetrico oppure fare una media tra i due casi, come detto per rimanere dalla parte della ragione consiglio di considerare il caso di asimmetria o la media.

Attenzione: ricordo di valutare il motivo dell’incremento (ad esempio nel baseball, se dopo l’uscita della quota cambia il lanciatore, che è la figura più importante della squadra, cambia anche la quota ma in questo caso un calo o un incremento non sono significativi perché è cambiato lo scenario).

 

Le quote meritevoli di attenzione giocando con questo criterio non saranno moltissime, bisognerà dedicare molto tempo alla ricerca.

 

Proviamo a fare un esempio:

So che il bookmaker A ed il bookmaker B sono molto bravi a fare le quote sul calcio.

Le quote DNB3 all’uscita presso questi book (ad esempio il giovedì per le partite della domenica) sono:

Juve @ 1,48

Empoli @ 2,80

Se ad esempio notiamo che la quota della Juventus è salita / sta salendo, ci focalizzeremo su quella.

Sappiamo che se l’aggio fosse caricato tutto sulla Juve (ipotesi peggiore) la quota reale ripulita da tassa sarebbe 1,56

 

Decido di pormi l’obiettivo di giocare con un mark up del 5% per cui la mia quota obiettivo sarà pari a 1,59

Se troverò presso qualche book una quota della Juve maggiore o uguale ad 1,59 la giocherò (considerate tuttavia che è già conveniente trovare quote maggiori o uguali a 1,56).

Questo tipo di gioco ovviamente darà i suoi frutti sul lungo periodo in quanto più scommesse giocherò più avrò possibilità che il vantaggio statistico si concretizzi e si allinei al valore corretto.