Autore: Mario Miserandino
Amici lettori, da qualche tempo ho l'hobby di collezionare vecchi libri di roulette (massimo fino agli anni '60), che riesco con molta fatica a reperire in qualche libreria antiquaria o bancarella, o per altre vie.
Si tratta, in certi casi, di autentici reperti ormai introvabili per i quali, purtroppo, i librai chiedono spesso cifre troppo elevate. Ebbene, poco tempo fa riuscii ad entrare in possesso del famoso trattato di Errico Papi: "La roulette e il Trente-et-Quarante Teorie scientifiche per vincere contro il banco", edito dall'E.T.A. di Milano nel 1934.
Rimasi veramente sorpreso nel leggere il capitolo inerente allo zero nella roulette: semplicemente confermava una mia teoria, riguardo alla possibilità di ridurre la tassa di gioco sulle chances semplici. Devo però dire che le conclusioni alle quali giunge il Papi, differiscono dalle mie in maniera sostanziale. Per questo motivo esporrò ai lettori, in un primo tempo, la teoria di questo grande studioso del passato; successivamente, scriverò quella alla quale sono invece giunto io. A questo argomento, che ritengo di vitale importanza per il giocatore, dedicherò varie pagine nel corso dei seguenti numeri.
Vediamo, dunque, cosa dice Errico Papi nel suo capitolo:
"Lo zero battuto. A pari condizioni con il banco":
"……..Non è possibile vincere regolarmente al giuoco, fino a che il vantaggio unilaterale dell'avversario non sia completamente o grandemente neutralizzato, fino a che le probabilità di vincita e di perdita fra banco giuocatore e viceversa non risultino uguali fra le due parti……
Questa lotta per la neutralizzazione di uno svantaggio si può, teoricamente, considerare formata da due azioni: una tattica, l'altra tecnico-finanziaria.
Vediamo la prima…… Il banco, alla stregua dei fatti, dev'essere considerato un giuocatore come tutti gli altri con la differenza che è l'unico giuocatore unico avversario di tutti gli altri seduti al tavolo. Come giuocatore dunque il banco ha lo svantaggio di dover sedere in permanenza ininterrotta e di dover subire tutte le puntate…………
Prime norme quindi che il giuocatore di chances semplici deve seguire allo scopo di giungere alla progressiva e quasi completa neutralizzazione dello zero sono:
Se queste norme fossero rigorosamente applicate dal banco verso i giocatori, appare evidentissimo che questi sarebbero in tale svantaggio assoluto, che le partite non potrebbero più aver luogo.
Ora, se è vera questa affermazione è dunque logica vera e fondata la reciproca che afferma come l'applicazione rigorosa e scrupolosa delle norme suddette, pone qualunque giocatore in vantaggio sistematico e sicuro rispetto al banco.
Non è difficile dedurre che questo vantaggio sistematico e sicuro del giocatore contro il banco, tende a portare il primo su di un piede di parità verso il secondo, e tende quindi a neutralizzare, almeno parzialmente, ma in modo indiscutibile, lo svantaggio dello zero".
Nei prossimi numeri continueremo a studiare le teorie del Papi riguardo alla tassa di gioco, e scopriremo le sorprendenti conclusioni alle quali egli giunge in tal senso.
In seguito, proporrò la mia personale soluzione a questo problema.
Mario Miserandino