Mario di Torre Del Greco: i suoi studi roulette

 

Stiamo parlando di un grandissimo esperto italiano (non conosciutissimo): Mario Trombetti. Lo studioso, si firmava con un "nome d'arte", vale a dire, Mario di Torre del Greco. A titolo di cronaca ricordo che Torre del Greco è un grosso paese (circa 100.000 abitanti) in provincia di Napoli, sito alle falde del Vesuvio. 

Egli fu autore di un interessantissimo trattato roulette che, a buon diritto dovrebbe essere inserito nel élite della produzione nazionale di ogni epoca. Stiamo parlando di:

"Roulette, la soluzione del problema" (1930).

Il trattato consta di una parte descrittiva (regole, calcolo probabilistico), e di una parte dedicata al particolare sistema di gioco dell'autore.

Più che di un sistema roulette vero e proprio, si tratta di alcuni principi che, se applicati correttamente, secondo Mario di Torre Del Greco fornirebbero la tanto ricercata "soluzione" al problema roulette.

I principi sono i seguenti:

 

1. Gioco sulle chance semplici

2. Gioco continuato o, in alternativa

3. Gioco intermittente

4. Gioco plurimo

5. Gioco in differenziale

6. Gioco su serie prestabilite

7. Gioco ridotto

8. Montante a lunghi scaglioni

9. Utilizzo di appropriati schemi di gioco

 

1) Gioco sulle chances semplici

Non è il caso di dilungarsi su questo punto. Tutti sanno che le chances semplici sono soggette ad una tassa di gioco minore rispetto alle chances multiple (circa 1,35% contro circa 2,70%). I più grandi autori di tutti i tempi, da Chateau a Marigny, da D'Alost a Boutet, si sono dedicati allo studio delle chances semplici, proprio per la minore tassa di gioco.

 

2) Gioco continuato

Qui c'è un punto fondamentale del pensiero di Mario di Torre Del Greco. Egli sostiene che il gioco debba essere continuato (nel senso che vadano giocato tutti i colpi), perché solo alla lunga le varie chances si equilibrano e possono dare le risultanze di scarto ed equilibrio necessarie alla finalizzazione del sistema.

 

3) Gioco intermittente

Dato che si opera con una montante, con giochi multipli applicati in differenziale, ci saranno dei calcoli da eseguire. Talvolta capita che non c'è tempo per effettuare tali conti: sappiamo tutti che spesso i lanci della boule alla roulette avvengono in tempi molto ravvicinati (a volte invece l'attesa diviene snervante). A tal uopo è possibile decidere, a priori, di non giocare tutti i colpi, ma solo un colpo si e uno no. E' del tutto ininfluente se si giocano tutti i colpi o se si giocano solo alcuni: alla lunga l'azzardo si manifesterebbe con le stesse modalità! La cosa importante è stabilire a priori quale schema di puntate adottare (tutti i colpi, 1 si 1 no, 2 si 1 no, 1 si 2 no ecc…)

 

4) Gioco plurimo

Lo studioso ritiene che non sia utile basare il gioco solo su una chance, ad esempio il nero. Dato che ogni chances ha la stessa possibilità di sortita, perché scegliere N anziché R o viceversa? Saranno seguite dunque entrambe le chances contemporaneamente (ovviamente utilizzando il gioco in differenziale, oggetto del punto 5). 

Ciò è fondamentale per due ordini di motivi.

  1. Se ammettiamo che il nostro gioco debba produrre un utile (ad esempio 10 pezzi), non è meglio ottenere quest'utile dalla somma di 2 giochi diversi (5 pezzi per gioco)? In tal modo, infatti, si riducono i rischi. Se per ottenere un utile di 10 pezzi, si deve "forzare la mano", per ottenere un utile della metà, si deve rischiare appunto la metà!
  2. Ulteriore vantaggio nasce dal fatto che se una chance risulta "reticente", l'altra, per definizione, deve andare bene. Le perdite di una saranno compensate dalla vincita dell'altra.

Ma allora, non sarebbe meglio allargare questi benefici? Proprio per questo il gioco plurimo non si esaurisce nel gioco contemporaneo delle 2 chances, ma va oltre, proponendo ben 4 serie di eventi contrapposti. Ciò sarà argomento del punto 6.

 

5) Gioco in differenziale

Dato che si seguono entrambe le chances contemporaneamente usando l'appropriata montante, in alcune fasi si scommetteranno somme diverse su ciascuna delle 2 chances.

Ammettiamo ad esempio che ad un dato colpo lo schema di gioco preveda di puntare 12 pezzi a Rosso e 4 pezzi a Nero.

Il gioco in differenziale consiste nel puntare solo la differenza fra le due puntate (ovviamente sulla chance ove la puntata era più alta).

Chi applica il gioco in differenziale dunque giocherebbe 12-4=8 pezzi a Rosso e niente sul Nero.

Vediamo ai fini pratici se conviene o meno il gioco in differenziale.

Nel caso del gioco normale si ottiene il seguente risultato:

· Se esce rosso si vincono 12 pezzi al rosso, ma si perdono 4 al nero. Si ottiene una cassa positiva di 8 pezzi.

· Se esce nero, si vincono 4 pezzi al nero, ma si perdono i 12 al rosso, con una cassa negativa 8 pezzi.

Vediamo invece il gioco in differenziale

· Se esce rosso si vincono 8 pezzi al rosso. Si ottiene una cassa positiva di 8 pezzi.

· Se esce nero, si perdono gli 8 pezzi puntati al rosso, con una cassa negativa 8 pezzi.

Le manovre hanno dato lo stesso risultato! Allora qual è il reale vantaggio del gioco in differenziale? La superiorità del differenziale è evidente in caso di sortita dello 0.

In tal caso, il giocatore che effettuasse il gioco normale perderebbe (12+4)/2=8 pezzi, il giocatore che effettuasse il gioco in differenziale perderebbe invece 8/2=4 pezzi; un risparmio di ben 4 pezzi!

 

NOTA: ovviamente se le puntate da effettuare su ciascuna chance fossero uguali, quel colpo sarebbe effettuato solo fittiziamente, senza puntare alcun pezzo a tappeto (escludendo così al 100% la tassa dello 0).

Dato che il sistema roulette prevede 4 giochi diversi, ciascuno dei quali prevede una puntata su R e una su N, ci saranno 8 puntate diverse da effettuare. In tal caso, si sommeranno tutte le poste da scommettere su N; allo stesso modo si sommeranno tutte le poste da scommettere sul R; la puntata reale a tappeto sarà data dalla differenza fra le risultanze.

 

6) Gioco su serie stabilite

Lo studioso ritiene che si debbano giocare serie fisse stabilite a priori. Il vantaggio di giocare serie stabilite è evidente: così facendo si evitano calcoli complessi e, a priori, si sa quale chance deve essere puntata.

Mario di Torre Del Greco consigliava le seguenti serie:

1) RRRRRRRR

2) NNNNNNNN

3) RNRNRNRN

4) NRNRNRNR

5) RRNNRRNN

6) NNRRNNRR 

7) RNNRRNNR

8) NRRNNRRN

Notiamo che le serie sono contrapposte (ovvero formate da sequenze opposte) a due a due: 1 e 2, 3 e 4, 5 e 6, 7 e 8.

Ovviamente tali serie (derivate dalla combinazione delle figure di 2) possono essere cambiate).

Chiariamo i concetti espressi; andranno considerati otto giocatori fittizi ciascuno dei quali effettuerà un gioco indipendente dagli altri. Ad esempio, il giocatore 1 punterà sempre sul R (gioca infatti la serie RRRRRRRR), ovviamente secondo la montante a scaglioni, oggetto del punto 8.

Il giocatore 2 punterà sempre su N (gioca infatti la serie NNNNNNNN), ovviamente SEMPRE secondo la montante a scaglioni.

Il giocatore 3 punterà al suo primo colpo R, al secondo N, al 3° R e così via (gioca infatti la serie RNRNRNRN).

Ci saranno quindi ad ogni colpo 8 puntate diverse, sempre contrapposte 2 a 2. Ovviamente la puntata reale sarà derivata dal differenziale (punto 5).

 

7) Gioco ridotto

Abbiamo detto che il gioco deve essere effettuato in differenziale. Come ulteriore misura prudenziale Mario di Torre Del Greco consiglia alla roulette il gioco "ridotto". Vediamone le regole.

La prima puntata di una partita deve essere sempre pari ad 1 pezzo. 

Se si vince si conclude la partita (utile massimo per partita 1 pezzo).

Se si perde il primo colpo, la seconda puntata deve essere pari ancora ad 1 pezzo (cerchiamo il solo recupero spese).

Ai colpi successivi, la puntata deve essere sempre tale da consentire il solo recupero spese (anche se la differenziale delle poste suggerirebbe una puntata più elevata). In ogni caso, la puntata reale non deve MAI essere superiore a quella prevista dal differenziale.

Chiariamo questo concetto. Ammettiamo che ci troviamo in una fase di scoperto pari a 6 pezzi. La differenziale delle puntate indica di puntare 9 pezzi. Non punteremo 9 pezzi come da differenziale, ma solo quanto basta a recuperare lo scoperto, vale a dire 6 pezzi.

Al contrario, se subiamo uno scoperto di 7 pezzi, ma il differenziale indica di puntare 5 pezzi, punteremo in realtà 5 pezzi.

Dunque, quando si effettua la puntata si devono tener presenti 2 parametri:

1) L' indicazione del gioco in differenziale

2) La somma necessaria a recuperare lo scoperto.

Si punterà la minore delle cifre risultante dalle due indicazioni.

Ovviamente tale discorso vale solo in caso di passività. In caso di pareggio, come indicato, si punta solo posta unitaria.

 

8) Montante a lunghi scaglioni

Mario di Torre Del Greco suggeriva un gioco basato su montanti a scaglioni, lente e prudenti. In particolare utilizzeremo scaglioni di 6:

1 1 1 1 1 1

2 2 2 2 2 2

3 3 3 3 3 3

4 4 4 4 4 4

ecc...

Vediamone le regole (riferite ai giocatori fittizi; il gioco reale sarà dato dalle regole proposte al punto precedente):

Iniziare a massa pari, con puntata di un pezzo. Se si raggiunge lo scoperto di 6 unità si passa a puntare posta di 2 pezzi. Non appena si recupera lo scoperto si passa a puntare nuovamente un pezzo solo. Se lo scoperto raggiunge i 18 pezzi (6 del primo scaglione più 12 del secondo scaglione) passare alla puntata di 3 pezzi ecc...

 

9) Appropriati schemi di gioco

Per poter effettuare un gioco privo di errori, è necessario giocare alla roulette con schemi predisposti: ciò avrà lo scopo di rendere "meccaniche " le puntate. Mario di Torre Del Greco consigliava uno schema come il seguente.

 

SERIE
PUNTATE 
FITTIZIE
PUNTATE REALI
RRRRRRRR    
NNNNNNNN    
RNRNRNRN    
NRNRNRNR
   
RRNNRRNN    
NNRRNNRR    
RNNRRNNR    
NRRNNRRN